Calligrafia e Grafologia: così simili e così diverse…
Tanti si chiedono se la calligrafia e la grafologia siano la stessa cosa, tanti altri sono convinti che siano sinonimi ma solamente gli “addetti ai lavori” comprendono che le due cose sono ben distinte tra loro.
Sì, è vero, sempre di scrittura si parla, ma è come paragonare Picasso ad un imbianchino perché, entrambi, sono pittori.
La grafologia è lo studio della grafia che varia da persona a persona,in quanto soggettiva, e che, attraverso l’analisi dei vari segni grafici presenti in un testo manoscritto, portano alla luce il profilo psicologico, attitudinale della persona che lo ha prodotto.
La calligrafia, invece, non è nulla di personalizzato, anzi… si devono seguire specifiche regole per ogni tipo di stile calligrafico. Eh sì, in calligrafia esistono diversi stili come il gotico, lo spencerian, l’onciale il fraktur e viadicendo. Ecco, ognuno di questi stili segue una sua regola ben precisa di proporzioni, inclinazioni, spazi tra una lettera ad un’altra e della lettera stessa, per essere creata perfettamente. Io definirei la calligrafia come una “scrittura artistica” perché è incentrato sulla bellezza del risultato tant’è che spesso si usano anche degli abbellimenti artistici per valorizzarla.
Altro motivo per definire arte la calligrafia, è l’utilizzo di vari strumenti (in grafologia questo non esiste), come penne tronche, penne d’oca, pennini (per non parlare del numero di pennini disponibili: fini, morbidi, duri, grossi etc).
Quindi, riassumendo, la calligrafia è una forma d’arte mentre la grafologia è lo studio della scrittura personale di ognuno di noi.
Ecco alcuni esempi:

